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14:45:00
Corato, la minoranza attacca: “Sistema di affidamenti diretti e maggioranza in crisi”
In una conferenza stampa tenutasi questa mattina, accuse all'amministrazione comunale



Nel corso della conferenza stampa indetta oggi dalle forze d'opposizione, sono maturate delle accuse circa un fatto avvenuto quattro anni fa e tornato in auge nel consiglio comunale di ieri. 
 
Non è la il fatto in sé a interessare la minoranza, ma ciò che esso rivelerebbe sul modo di amministrare la cosa pubblica a Corato. Il dibattito si è acceso attorno alla recente decisione del Tribunale di Trani n. 820/2025, che ha respinto una richiesta di pagamento per lavori pubblici eseguiti senza formali contratti o determine. Per le opposizioni, quella sentenza mette in luce un metodo amministrativo che si ripeterebbe da anni: il ricorso sistematico agli affidamenti diretti e il cosiddetto “spacchettamento” degli appalti.
 
Nel corso della conferenza, uno dei consiglieri ha spiegato: «Non vogliamo discutere la sentenza, ma il metodo che da sempre contestiamo. Vengono fatti molti appalti, i servizi vengono divisi per poi procedere con affidamenti diretti. La legge lo definisce frazionamento artificioso della spesa, e questo comporta un aumento dei costi. Se su circa 60 milioni di opere pubbliche avessimo fatto gare d’appalto con un ribasso medio del 10%, oggi avremmo risparmiato sei milioni di euro».
 
Un risparmio dunque, che avrebbe potuto coprire altre priorità cittadine: «Quando sento dire che dobbiamo accendere mutui per il campo sportivo o il palazzetto, mi chiedo perché non si siano usate quelle risorse. Il nostro obiettivo è salvaguardare le tasse comunali e non scaricare sui cittadini di domani le spese di oggi».
 
Sulla stessa linea un altro consigliere, che già a luglio aveva sollevato il tema in aula: «Gli affidamenti diretti non sono un obbligo, ma una facoltà. Se un’amministrazione ha a cuore la trasparenza, deve preferire le procedure a evidenza pubblica. Invece abbiamo visto assegnazioni a soggetti vicini all’amministrazione e servizi tutt’altro che urgenti affidati senza gara».
 
A gettare ulteriore benzina sul fuoco politico è stato poi un terzo consigliere comunale dell'opposizione, che ha parlato apertamente di crisi all’interno della maggioranza: «È chiaro che oggi non hanno più i numeri per governare. Durante il consiglio, il consigliere Arsale è stato il primo ad abbandonare la sala, seguito da Tarantini. Si è visto chiaramente che l’aria si faceva tesa e che il sindaco cercava di mantenere i numeri richiamandoli a rientrare. È evidente che quella compattezza sbandierata non esiste più: restano solo giochi di teatro e contentini che non tengono più».
 
Le dichiarazioni dei consiglieri di opposizione delineano dunque un quadro critico nei confronti dell’attuale amministrazione, accusata di scarsa trasparenza e di instabilità politica. Resta ora da vedere se e come la maggioranza deciderà di replicare a queste accuse, rivendicando la legittimità delle proprie scelte e la solidità della propria azione amministrativa.


Redazione



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