Negli ultimi giorni non sono mancate le discussioni sull’albero di Natale installato in Piazza Giacomo Matteotti, pronto a essere acceso il 5 dicembre. Sui social e in alcune conversazioni pubbliche si è diffusa l’idea che l’albero sia stato abbattuto appositamente per gli allestimenti natalizi. Una convinzione che però non trova alcun riscontro nella realtà dei fatti.
L’abete arrivato a Corato proviene dalla Regione Trentino-Alto Adige ed è frutto di precisi interventi di gestione forestale finalizzati alla conservazione della biodiversità. In quelle aree, come in molte altre zone montane, esiste la necessità di tagliare periodicamente un certo numero di alberi per garantire il ricambio naturale del bosco. Si tratta di operazioni pianificate, monitorate e realizzate da professionisti, fondamentali per mantenere la salute delle foreste.
In parole semplici: alcuni alberi vengono rimossi perché il bosco possa rigenerarsi. Tagli controllati e programmati servono a lasciare spazio alle piante più giovani, che hanno un’elevata capacità di assorbire anidride carbonica e contribuiscono a mantenere l’equilibrio dell’ecosistema. È un ciclo naturale che permette al patrimonio forestale di restare sano, vitale e resistente.
L’albero installato in piazza, dunque, non è stato abbattuto per farne un addobbo natalizio: è uno dei tanti esemplari che, nell’ambito di questi interventi di tutela, devono essere comunque rimossi. Utilizzarlo per le festività significa semplicemente dare una seconda vita a un albero che sarebbe stato comunque tagliato.
Le polemiche, quindi, appaiono infondate e rischiano di distogliere l’attenzione dal vero significato dell’iniziativa: portare in città un elemento di bellezza e tradizione senza impattare negativamente sull’ambiente. Anzi, con un gesto coerente con le pratiche di gestione sostenibile adottate nelle regioni alpine.
Il 5 dicembre l’albero si accenderà: sarà, come sempre, un momento di festa per la comunità. Con la certezza, come da tre anni a questa parte, che la sua presenza in piazza non ha sottratto nulla alla natura, ma è parte di un percorso virtuoso di salvaguardia dei boschi italiani.

