sabato 14 giugno 2025


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Cronaca
venerdė, 13  giugno 2025



09:04:00
Via Bagnatoio: la morte (non) può attendere
Un problema atavico che deve essere risolto, prima che sia troppo tardi



È notizia di qualche mese fa: entro il 2035 lo Shinkansen, il famoso e velocissimo treno a levitazione magnetica giapponese, avrà conduzione automatica. È notizia di ieri, anno 2025, un'ambulanza è rimasta parecchi minuti con un paziente al suo interno, bloccata da un passaggio a livello.
 
 
Ancora una volta via Bagnatoio è rimasta ostaggio delle sbarre e delle rotaie, e questa volta "poteva tranquillamente scapparci il morto", come asserito da alcuni testimoni oculari della vicenda.
 
 
Quello che fa davvero impressione è che nessuno si impressiona più. Perché in quella zona – la zona di via Bagnatoio – restare bloccati per un tempo inqualificabile dietro ad una sbarra, è ordinaria amministrazione. 
 
Chi vive lì lo sa: si è cittadini di serie B, prigionieri di un binario che separa non solo le case dal centro, ma la dignità dal diritto. Ogni mattina, migliaia di persone si svegliano con un pensiero in testa: «Passerà il treno?» Non per prenderlo, ma per sperare che non passi. Perché se passa, tutto si ferma. Compresi i sogni, gli appuntamenti, il lavoro, e – a quanto pare – anche le urgenze mediche.
 
 
Via Bagnatoio è uno dei rebus irrisolti di Corato. E mentre tutti si indignano su Facebook, tra un “è una vergogna” e un “non cambia mai niente”, sono ormai anni che quella zona è ostaggio di un passaggio a livello che funziona benissimo nel fare ciò che fa peggio: isolare, bloccare, umiliare.
 
Un problema atavico, stantio, fermo lì da anni. Chissà quanti treni devono passare ancora su quei binari, prima si possa risolvere il problema.
 
Mentre altrove si progettano treni autonomi, qui a Corato ci si ferma ancora ai binari. E intanto il tempo, e la vita, scorrono — o si bloccano — dietro una sbarra abbassata. Perché la morte non può attendere; e i cittadini del quartiere sono arrivati al limite.


Stefano Procacci



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