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13:57:00
"Basta liti, torni la politica": Vincenzo Adduci sulla situazione politica italiana
Dopo il suo annuncio di ritorno in politica, Adduci si esprime così sulla situazione economica italiana



"Da cittadino, non posso non rimanere perplesso e preoccupato dinanzi all’attuale panorama offerto dal quadro politico nazionale.
Forze politiche che, invece di confrontarsi civilmente per affrontare i gravi problemi che affliggono il Paese, passano il tempo a scambiarsi insulti in televisione e sui giornali, fino a episodi sempre più frequenti di vero e proprio scontro fisico, che avvengono perfino nelle aule parlamentari.
 
Una tale situazione non è particolarmente edificante, specie se confrontata con quanto avveniva ai tempi della tanto vituperata “prima repubblica”, quando personaggi del calibro di Enrico Berlinguer o Giulio Andreotti, di Bettino Craxi o Giorgio Almirante, nonostante l’estrema contrapposizione ideologica che li separava, non scadevano mai al livello di liti da comari.
 
È evidente che fino a che non si recuperi un minimo di quello spirito e di quello stile nel fare politica, che trovarono la loro massima espressione e sintesi nel periodo dell’assemblea costituente, problematiche che gravano in misura spesso insostenibile su troppe famiglie italiane, quali sanità, sicurezza e lavoro (stabile e adeguatamente retribuito, che non c’è), non possono essere affrontare con la necessaria ponderazione ed efficacia.
 
Nel 1991 il Pil dell’Italia superò quello della Francia, e il nostro Paese divenne la quarta potenza economica mondiale. Nel 1992 ci fu “Tangentopoli”, e la classe politica che aveva portato a quel risultato fu spazzata via quasi interamente.
 
Poi ci fu il passaggio dalla lira all’euro. Nella notte tra il 31 dicembre 2001 e il 1° gennaio 2002, grazie all’improvvido rapporto di cambio applicato, in base al quale per un euro ci vollero quasi duemila lire, il patrimonio degli italiani si svalutò del 42%.
 
E, d’altra parte, una moneta che non è espressione di uno Stato nazionale, ma concepita a tavolino in funzione degli interessi di banche e mercati finanziari, poteva solo comportare dei vantaggi per alcuni Paesi a scapito di altri.
 
Un paio di mesi fa l’Eurostat ha certificato come l’Italia si piazzi agli ultimi posti della classifica dei 34 paesi Ocse in merito alla retribuzione media parametrata al potere d’acquisto di beni e servizi.
Auspicare una “nuova costituente”, alla luce dei fatti, può apparire velleitario, visto il livello di contrapposizione raggiunto dalle forze politiche, ma è ormai imperativo e improcrastinabile che queste recuperino buonsenso e moderazione, e che l’intero parlamento, unito dalla consapevolezze della gravità della situazione, individui e implementi i provvedimenti necessari ad affrontare le problematiche che affliggono larga parte della cittadinanza, prima che possibili tensioni sociali rischino di sfociare in violenze e sommosse.
 
De Gasperi diceva: "Aiutateci a superare lo spirito funesto delle discordie. Si devono lasciar cadere i risentimenti e l'odio"."


Comunicato Stampa



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