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domenica, 22  giugno 2025



15:48:00
Il sindaco di Corato al Pride di Bari: si accende il dibattito politico
Fascia si, fascia no? Si accendono i partiti all'indomani dell'evento



Ha suscitato reazioni contrastanti la partecipazione del sindaco di Corato, Corrado De Benedittis, al Pride di Bari, svoltosi nei giorni scorsi. A dividere in particolare l’opinione pubblica è stata la decisione del primo cittadino di indossare la fascia tricolore durante la manifestazione.
 
La posizione di Polis Corato
 
Tra i primi a commentare l’episodio è stato il partito Polis Corato, che ha espresso forti riserve sull’utilizzo del simbolo istituzionale in un contesto come quello del Pride. “Sarebbe interessante sapere cosa possa pensare il Prefetto, nel vedere un uso così irrispettoso di un simbolo dello Stato”, scrive il gruppo politico in una nota. “Quella fascia rappresenta TUTTI i cittadini, compresi coloro che deplorano queste manifestazioni ridicole. Usarla SENZA un mandato è un atto profondamente DIVISIVO.”
 
Il comunicato prosegue sottolineando che De Benedittis, in quanto cittadino, è libero di partecipare a qualunque manifestazione. “Se Corrado De Benedittis vuole presenziare a questi eventi è liberissimo di farlo. Se invece è il Sindaco di Corato che partecipa, allora DOVREBBE EVITARE, per il rispetto di tutti coloro che NON condividono.”
 
La replica del gruppo consiliare GD
 
Di segno opposto la posizione del gruppo consiliare GD, secondo cui “la fascia al Pride non divide. Rappresenta.” Per i consiglieri, indossare la fascia tricolore in manifestazioni come il Pride è un gesto coerente con la funzione istituzionale. “Chi guida una comunità ha il dovere di esserci, con il corpo e con i simboli, soprattutto quando in gioco ci sono diritti, dignità e libertà.”
 
Il comunicato respinge l’idea che la manifestazione possa essere definita “ridicola”: “È una presa di distanza da un pezzo della comunità cittadina che esiste, resiste e chiede di essere riconosciuta. […] Indossare quella fascia in un evento come il Pride è un atto necessario. Perché rappresentare tutti non significa stare fermi: significa scegliere.”
 
La voce di “Un Cantiere in Comune”
 
Anche “Un Cantiere in Comune” interviene nel dibattito, definendo “singolare – e profondamente ipocrita – che l’uso della fascia tricolore venga definito ‘divisivo’ solo quando il Sindaco partecipa a un evento che celebra diritti, inclusione e dignità per tutti.”
 
Secondo il gruppo, “il Pride non è una ‘manifestazione ridicola’: è un momento di visibilità e lotta per milioni di cittadini italiani che ancora oggi subiscono discriminazioni. E tra questi ci sono anche cittadini di Corato.”
 
La nota prosegue sottolineando che “la fascia tricolore non rappresenta le opinioni personali di chi la indossa, ma lo Stato e tutti i cittadini.” Da qui la legittimità – e secondo il gruppo, la necessità – della sua presenza “laddove si rivendicano diritti civili riconosciuti dalla Costituzione.”
 
“Corrado De Benedittis non ha usato la fascia per promuovere ideologie”, concludono, “ma per testimoniare che le istituzioni devono essere al fianco di chi chiede rispetto, libertà e uguaglianza.”
 

 


Stefano Procacci










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