domenica 15 giugno 2025


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Cronaca
lunedė, 26  maggio 2025



12:16:00
Sparatoria di Piazza di Vagno: carcere per marito e moglie
Sono in corso ulteriori approfondimenti da parte degli organi inquirenti al fine sia di identificare ulteriori soggetti coinvolti



Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Trani ha accolto la richiesta della Procura di Trani e ha adottato un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, nei confronti di due soggetti, ritenuti responsabili, in concorso tra loro, del tentato omicidio di due giovani incensurati, avvenuto nella piazzetta Di Vagno a Corato ai primi di marzo.

Nelle prime ore dell'odierna mattinata, a Corato, la Polizia di Stato di Bari ha eseguito l'ordinanza cautelare, che si fonda su accertamenti (che, in quanto compiuti nella fase delle indagini preliminari, necessitano della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa) svolti dalla Procura avvalendosi della Polizia di Stato.

Nel dettaglio, si fa riferimento all'evento verificatosi la sera del 6 marzo scorso, allorquando la volante del Commissariato di P.S. di Corato intervenuta in quella piazza Di Vagno – ubicata nel centro storico della città e luogo della movida – per una segnalazione di due persone attinte da colpi d’arma da fuoco.

Effettivamente, sul posto, venivano identificati due giovani, un ragazzo ed una ragazza, entrambi feriti da colpi d’arma da fuoco. Mentre il primo era stato colpito nella regione lombare, in maniera non grave, la ragazza presentava una ferita al fianco sinistro e le sue condizioni erano apparse, sin da subito, preoccupanti, tanto da rendere necessario il suo trasporto, in codice rosso, presso il Policlinico di Bari, dove era sottoposta ad un delicato intervento chirurgico di asportazione della milza con diversi giorni di ricovero.

Le indagini, immediatamente avviate dalla Squadra Mobile della Questura di Bari e dagli agenti del Commissariato di P.S. di Corato, coordinate da questa Procura della Repubblica, hanno consentito di acquisire elementi di prova -ritenuti solidi dal G.I.P.- nei confronti dei responsabili dell’azione di fuoco e di accertare che la giovane ragazza ferita era certamente estranea a qualsiasi contesto criminale e che era stata colpita per errore.

Il provvedimento cautelare, eseguito questa mattina, vede indagati cinque persone ognuna delle quali con un preciso ruolo nella vicenda. In particolare, il Giudice per le Indagini Preliminari ha disposto il carcere per due soggetti – marito e moglie – ritenuti rispettivamente il conducente del mezzo, utilizzato dai sicari e colei che, già presente sulla scena del crimine, forniva le indicazioni per la sua più agevole esecuzione, dando il via libera all’agguato.

Le indagini si sono svolte in un contesto di assoluta omertà, tanto è vero che numerosi sono stati i tentati di depistaggio delle indagini da parte dei testimoni che sono stati escussi e che sono stati deferiti per il reato di favoreggiamento personale.

Sono in corso ulteriori approfondimenti da parte degli organi inquirenti al fine sia di identificare ulteriori soggetti coinvolti nell’agguato che di delineare il contesto in cui l’azione di fuoco è stata ideata (e, quindi, accertare il suo preciso movente) e posta in essere.

Determinanti, per il buon esito delle indagini, sono state le numerose attività tecniche i cui dati sono stati intrecciati con lo studio dei tabulati e del traffico di celle telefoniche e telematiche, oltre che con l’analisi delle immagini delle telecamere di videosorveglianza, acquisite nel corso delle investigazioni.

Un lavoro puntuale, reso possibile dall’impegno e dalla professionalità delle donne e degli uomini della Polizia di Stato, che ha consentito a questa Procura della Repubblica di richiedere ed ottenere la misura cautelare oggi eseguita.

È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, all’esecuzione della misura cautelare in argomento, seguirà l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa degli indagati, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo, nel contraddittorio tra le parti.


Redazione



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