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giovedė, 16  ottobre 2025



13:54:00
Orchestra "Annoscia" di Bari, al via la stagione artistica all'insegna della coratinità
Oltre al capobanda Giuseppe Di Tommaso, altri tre coratini tra gli esecutori



Il valore di una banda non si misura soltanto nella bravura dei suoi componenti, ma soprattutto nella ricchezza del suo vissuto. Una storia secolare di esperienze, successi e dedizione costituisce l’anima della Grande Orchestra di Fiati “Enrico Annoscia” – Città di Bari, che oggi si prepara a vivere una nuova, entusiasmante stagione artistica.

Forte di una tradizione che risale al 1805, la banda di Bari continua a rappresentare un punto di riferimento per la cultura musicale pugliese e nazionale. Il suo percorso, guidato dal riconfermato capobanda coratino Giuseppe Di Tommaso, si rinnova nel segno della qualità artistica e dell’impegno civile. Al suo fianco, tre altre figure coratine: il M° Cav. Domenico Principe, Luogotenente della Banda Centrale dei Carabinieri di Roma; Cataldo Di Tommaso, flicornino concertista e solista principale; e Vincenzo Catalano, responsabile archivio e ricerca.

Con un organico di quaranta esecutori, eleganti divise, un cast vocale di respiro internazionale e un repertorio che coniuga la grande tradizione lirica con le più moderne esperienze musicali, la banda di Bari conferma la sua vocazione all’eccellenza.

Come da consuetudine, la direzione artistica è affidata a maestri di comprovata esperienza. Dopo i grandi nomi del passato – da Enrico Annoscia a Trizio, Esposito, Sabino Annoscia, Carlo Vitale, fino ai contemporanei Pasquino, Curci, Pellegrini, Errico Agnello e Lozupone – la bacchetta è nuovamente nelle mani del M° Pasquale Aiezza, erede della grande scuola napoletana, riconfermato per il settimo anno consecutivo.

Dal Tavoliere all’Abruzzo, da Capri a New York, da Roma all’amata Sicilia: la banda di Bari ha percorso chilometri e confini, raccogliendo applausi, emozioni e memorie che continuano a vivere nel suo repertorio. Le sue radici affondano nella lezione dei grandi maestri del passato — primo fra tutti il barese Gioacchino Ligonzo — e nella genialità di Nino Rota, che seppe portare la musica bandistica negli ambienti accademici, restituendole dignità e prestigio.

A custodire questa preziosa eredità è l’Officina Orffiana delle Arti di Bari, presieduta dal prof. Gaetano Piscopo: un autentico laboratorio di idee, un presidio di cultura aperto alla cittadinanza e attento alla formazione dei più giovani.

L’amore disperato di Butterfly, il grido di Canio, la speranza luminosa di Calaf continueranno a risuonare nelle piazze e nei teatri, testimoniando la vitalità di una tradizione che, pur rinnovandosi, rimane profondamente legata alle proprie radici.

La banda è del popolo, per il popolo — e con questo spirito si prepara ad accogliere una nuova stagione di musica, passione e bellezza.


 



Redazione



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