A introdurre il senso dell’iniziativa è stata Annalisa D’Introno, presidente Fidapa, affiancata da Roberta Romano, referente della sartoria sociale My SBAG If In Apulia APS. Proprio da questo sodalizio è nato un progetto che utilizza scarti e tessuti donati per creare borse artigianali, simbolo di una vita che può riprendere forma, anche dopo essere stata ferita. Un parallelismo semplice e potente: ciò che sarebbe destinato al macero trova un nuovo inizio, così come una donna che attraversa la violenza può ricomporre i propri pezzi e trasformarli.

 

La serata è stata arricchita dagli interventi della dott.ssa Marianna Strippoli del CAV; della dott.ssa Adriana Moreira, mediatrice culturale e presidente di Mani Unite, che ha ricordato come il tema tocchi culture e nazionalità diverse; e delle dott.sse Marimar Castrigno, e Rosalba Di Terlizzi, psicologhe e referenti del centro di ascolto Primo Passo, che hanno messo al centro il valore dell’ascolto e dei percorsi individuali di guarigione.

 

Non sono mancate testimonianze e momenti di condivisione, culminati in un momento conviviale, preparato da donne di diverse origini, gesto simbolico che ha ricordato come la violenza non abbia confini, e come la solidarietà possa superarli.

 

Un incontro che ha unito storie, culture e competenze, per ribadire che la rinascita è possibile. Sempre.